Manipolazione viscerale: valore terapeutico
La Manipolazione Viscerale (VM) è stata sviluppata dall’osteopata e fisioterapista di fama internazionale Jean-Pierre Barral. Studi comparativi hanno reso noto che la Manipolazione Viscerale apporta benefici per una vasta gamma di disturbi e patologie:
Disordini acuti, Colpo di frusta, Lesioni acute da traumi sportivi,
Disordini digestivi, Gonfiore e costipazione, Nausea e reflussi acidi, Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), Disturbi nella deglutizione, vomito persistente, gastrite
Problemi di salute femminili e maschili, Dolore pelvico cronico, Endometriosi, Fibromi e cisti, Dismenorrea, Incontinenza vescicale, Disfunzioni alla prostata, Dolore testicolare, Effetti della menopausa
Disturbi emotivi, Ansia e depressione, Disordine da stress post-traumatico
Disturbi muscolo-scheletrici, Correlazioni viscero-somatiche, Disfunzione spinale cronica, Mal di testa ed emicrania, Sindrome del tunnel carpale, Dolore delle articolazioni periferiche, Sciatica
Dolore correlato a: Tessuto cicatriziale post-operatorio, Tessuto cicatriziale post-flogosi
Meccanismi del sistema nervoso autonomo
Problemi pediatrici, Coliche infantili
La Manipolazione Viscerale risulta efficace nel porre rimedio a squilibri funzionali e strutturali del corpo, tra cui disfunzioni di tipo muscolo-scheletrico, vascolare, nervoso, urogenitale, respiratorio, digestivo e linfatico. Permette la valutazione e il trattamento delle dinamiche di movimento e sospensione in relazione a organi, membrane, fascia e legamenti. Inoltre aumenta la comunicazione propriocettiva all’interno del corpo, conferendo nuova energia al soggetto, alleviando i sintomi di dolore, risolvendo la disfunzione e la postura scorretta.
La valutazione e trattamento di un paziente secondo un approccio integrato richiede l’analisi delle relazioni strutturali tra i visceri e le loro connessioni fasciali e legamentose con il sistema muscolo scheletrico. Lacerazioni nel tessuto connettivo di un organo possono essere la conseguenza di cicatrici chirurgiche, aderenze, malattie, postura scorretta o lesioni. All’interno del corpo si formano schemi di tensione attraverso la rete fasciale, dando origine a un effetto domino che crea problemi in zone lontane dalla sede della lesione primaria, a cui il corpo reagirà attivando i meccanismi di compensazione. Ciò porta alla creazione di punti di tensione anomali e fissazioni, che nel tempo provocano un’irritazione cronica e conseguenti problemi funzionali e strutturali.
Prendiamo in esame un’aderenza in zona polmonare: essa da origine ad un asse modificato a cui le strutture corporee circostanti devono adeguarsi. L’aderenza potrebbe per esempio alterare il movimento della gabbia toracica, provocando uno sbilanciamento di forze sulla colonna vertebrale e, col tempo, potrebbe venire a crearsi una relazione disfunzionale con le altre strutture. Questo scenario mette in luce soltanto una delle centinaia di possibili ramificazioni che si generano a partire dalla più piccola disfunzione – amplificate da migliaia di movimenti al giorno.
Le strutture somatiche, come i muscoli e le articolazioni, sono fortemente in relazione con il sistema nervoso simpatico, gli organi viscerali, il midollo spinale e il cervello. Il nervo seno-vertebrale, ad esempio, innerva i dischi intervertebrali e ha connessioni dirette con il sistema nervoso simpatico, il quale innerva gli organi interni. Il nervo seno-vertebrale e il sistema nervoso simpatico sono collegati al midollo spinale, che a sua volta ha connessioni con il cervello. É a causa di questo sistema di collegamenti che un individuo con dolore cronico può avvertire irritazioni e avere zone di facilitazione non soltanto nel sistema muscolo-scheletrico (che comprende le articolazioni, i muscoli, la fascia e i dischi vertebrali), ma anche negli organi viscerali e relativi tessuti connettivi (compreso il fegato, lo stomaco, la cistifellea, l’intestino crasso e tenue, e le ghiandole surrenali), nel sistema nervoso periferico, nel sistema nervoso simpatico e perfino nel midollo spinale e nel cervello.
Grazie al lavoro svolto da Jeanne-Pierre Barral, fisioterapista (RPT) e osteopata (DO), i professionisti in ambito della salute possono sfruttare i movimenti ritmici del sistema viscerale come importanti strumenti terapeutici.
La pratica clinica in ambito viscerale da parte di Barral lo ha portato a sviluppare una forma di terapia manuale focalizzata sugli organi interni, il loro ambiente e la loro potenziale influenza su molte disfunzioni strutturali e fisiologiche. Il termine coniato per descrivere questa terapia è stato: Manipolazione Viscerale.
La Manipolazione Viscerale si occupa della palpazione delle forze normali e anomale del corpo. Tramite tecniche specifiche, gli operatori possono valutare come le forze anormali interagiscano, si sovrappongano e influenzino quelle normali. L’obiettivo è aiutare le forze normali del corpo a sconfiggere gli effetti di quelle anomale, qualunque sia la loro fonte. Tali effetti possono essere globali e interessare varie zone del corpo, compromettendone la funzionalità.